Quali valutazioni fare prima di aprire un’impresa?

Data ultima modifica: 29/01/2024

Indice

    Fare una serie di valutazioni prima di aprire un’impresa fa parte del percorso informativo necessario per partire con il piede giusto.

    Si tratta di:

    • capire cos’è un’impresa
    • avere un business plan
    • valutare il grado di rischio
    • scegliere la forma giuridica più adatta
    • valutare la responsabilità patrimoniale
    • scegliere un regime fiscale
    • costituire il capitale.

    Cos’è un’impresa?

    Un’impresa è un’attività economica organizzata ai fini della produzione o dello scambio di beni o servizi. Da questa definizione si ricava quella di imprenditore, che il nostro ordinamento definisce come la persona che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine dello scambio di beni o servizi (art. 2082 cod. civ.).

    Per avviare un’impresa sono necessarie una o più persone, sia italiane sia straniere. Se ne è coinvolta una sola, quella sarà titolare o imprenditore individuale. In caso contrario, l’imprenditore sarà la società.

    I requisiti che l’imprenditore o i soci devono avere per aprire un’impresa sono:

    • la maggiore età (art. 2 cod. civ.), tranne casi particolari come, per esempio, l’emancipazione
    • specifici requisiti necessari per l’esercizio di determinate attività come, per esempio, la somministrazione di alimenti o bevande.

    Per avviare un’impresa è necessaria anche un’azienda, “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa” (art. 2555 cod. civ.). Per beni si intende quelli materiali (mobili o immobili), quelli immateriali (per esempio, marchi e brevetti), ma anche i dipendenti, i crediti e i debiti.
    L’organizzazione di un’azienda dipende dal settore in cui opera:

    • settore primario: agricoltura, pesca, allevamento, sfruttamento boschi ed estrazioni minerali
    • settore secondario: industria, manifatturiera, edilizia, metallurgia, chimica, metalmeccanica, tessile
    • settore terziario: erogazione di servizi, commercio, alberghi, pubblici servizi, comunicazioni, credito, assicurazioni, consulenze, trasporti e servizi per l’impresa
    • settore terziario avanzato: aziende di telecomunicazioni, informatiche, new media, servizi di consulenza e di elaborazione delle informazioni.

    Il business plan

    Il business plan è un documento che descrive il progetto imprenditoriale, definendone obiettivi, strategie, criteri di vendita, marketing e previsioni. Copre un orizzonte temporale di 3-5 anni circa e va aggiornato periodicamente sulla base dei risultati. Rappresenta sia una guida strategica per l’impresa, sia il documento da fornire a soci, investitori e istituti di credito perché possano fare valutazioni e prendere decisioni.

    Il costo di un business plan dipende dall’onorario del professionista che collaborerà con te alla sua redazione. Può essere un commercialista o un avvocato d’affari con il quale affrontare argomenti come il tipo di beni e strumenti necessari per avviare l’attività, la possibilità di assumere dipendenti, dove si svolgerà la tua attività e se sarà operativa anche all’estero.

    Il grado di rischio

    Considerare il grado di rischio al quale può essere esposta un’impresa migliora la tutela del progetto e degli investimenti da perdite economiche e danni d’immagine.

    Il grado di rischio è collegato al settore in cui opera un’impresa. per esempio, per un’impresa agricola è bene considerare le alterazioni climatiche mentre, per un e-commerce, gli investimenti in marketing.

    Per gestire il rischio sono utili un’assicurazione specifica o un servizio di consulenza specializzata.

    La forma giuridica

    La forma giuridica di un’impresa è un importante aspetto da valutare. La decisione si basa, per esempio, sul tipo di attività, sul capitale sociale minimo da versare e sulla responsabilità patrimoniale.
    Esistono diversi tipi di forma giuridica, ciascuna con le proprie caratteristiche e requisiti da rispettare.

    Sono:

    • l’impresa individuale
    • la società di capitali
    • la società di persone
    • la società cooperativa

    Se vuoi saperne di più, leggi quali tipi di impresa e società esistono.

    La responsabilità patrimoniale 

    Per responsabilità patrimoniale del debitore si intende il principio per il quale il debitore risponde dell’adempimento delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Le limitazioni di questa responsabilità sono ammissibili solo nei casi stabiliti dalla legge (art. 2740 cod. civ.).

    Nell’impresa individuale la responsabilità patrimoniale è illimitata. Questo significa che l’imprenditore individuale risponde per intero, con il suo patrimonio personale, dei debiti nell’esercizio dell’impresa.

    Anche per i soci della società di persone (tranne quella in accomandita semplice) la responsabilità è illimitata della ma, prima di rivalersi su patrimonio personale dei soci, il creditore dovrà rivalersi su quello della società.

    Nella società di capitali e nella società cooperative, salvo casi particolari, il socio non risponde con il suo patrimonio personale e la responsabilità patrimoniale è limitata al capitale versato nella società.

    Il regime fiscale

    Per regime fiscale si intendono le regole fiscali e contabili che un’impresa è tenuta a seguire per essere in regola sia con il fisco sia con la legge. Il commercialista o un consulente possono dare una mano scegliere il regime fiscale più adatto a ogni singolo caso.

    In generale, ogni impresa è soggetta al pagamento di imposte dirette e a una tassazione dell’utile annuale. Le imposte dipendono della forma giuridica adottata:

    • per la società di capitali e la società cooperativa, l’IRES è al 24%
    • per l’impresa individuale e i soci della società di persone, l’IRPEF ha aliquote progressive e a scaglioni da un minimo del 23% su un reddito fino a 15.000 € a un massimo del 43% sui redditi superiori a 75.000 €
    • per tutti gli altri tipi di impresa, in base al settore, l’IRAP è a partire dal 3,90% ma in quanto imposta regionale, le singole Regioni possono aumentare la percentuale o differenziare le aliquote.

    L’impresa individuale con un fatturato al di sotto di 85.000 € può adottare il regime forfettario. A questo regime viene applicata solo un’imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni, e del 15% per gli anni successivi. Questa imposta sostituisce IRPEF, IRAP e IVA, che non dovrà essere calcolata nelle fatture di vendita e che non sarà quindi detraibile nelle fatture di acquisto.

    Se vuoi saperne di più, dai un’occhiata a quali tipi di impresa e società esistono. Troverai tutte le informazioni necessarie per scegliere in modo consapevole.

    Il capitale

    Per capitale si intendono capitale sociale e capitale iniziale, due concetti diversi che a volte tendono a essere confusi.
    Il capitale sociale corrisponde ai versamenti dei soci all’atto di costituzione di determinati tipi di impresa mentre il capitale iniziale è rappresentato dai fondi che permettono di avviare un’attività (per esempio, acquistare licenze, noleggiare macchinari, o pagare le utenze).

    Conclusioni

    Le valutazioni da fare prima di aprire un’impresa sono numerose, implicano aspetti fiscali, legali e opportunità di business da considerare con attenzione per avviare un’attività nel modo più corretto e sicuro possibile.

    E dato che ti stai informando su quali valutazioni fare prima di aprire un’impresa, forse potrebbe interessarti sapere quali sono i rischi di impresa o quanto costa aprire un’impresa.

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